Chiusero in gabbia due donne rom, licenziati dipendenti della LidlChiusero in gabbia due donne rom, licenziati dipendenti della Lidl

Avevano filmato le grida disperate delle nomadi e poi avevano pubblicato il video su Internet. Erano stati indagati per sequestro di persona.

GROSSETO - Chiusero due donne rom in una gabbiotto dei rifiuti, ripresero le loro urla disperate con lo smartphone e pubblicarono il video su Internet. Due mesi dopo, due dipendenti del supermercato di Lidl di Follonica, in provincia di Grosseto, dopo essere stati sospesi dalla direzione, hanno perso il lavoro. Uno di loro, 35 anni, che era stato assunto a tempo indeterminato, è stato licenziato in tronco. Al compagno di lavoro di 25 anni, invece, il supermercato non ha rinnovato il contratto.
Il video contestato
«Valuteremo se ricorrere davanti al giudice del lavoro contro queste decisioni», ha annunciato ieri l’avvocato dei due ex dipendenti, Roberto Cerboni. L’episodio, accaduto a febbraio, aveva fatto molto scalpore e non solo in Maremma. «Era solo uno scherzo», si erano giustificati i due dipendenti, ma nel video postato sui social si vedevano le due nomadi terrorizzate urlare e chiedere disperatamente d’essere liberate. Il video aveva avuto centinaia di migliaia di visualizzazioni con una raffica di commenti a sfondo razzista. I due dipendenti, dopo essere stati sospesi dalla Lidl, ed espulsi dal sindacato, erano stati indagati dalla procura di Grosseto per sequestro di persona. L’episodio aveva creato anche polemiche politiche nazionali. 
Le reazioni politiche
Il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva offerto un sostegno legale ai due dipendenti, metre il senatore del Pd, Andrea Marcucci, aveva espresso indignazione per quel gesto, per le immagini di quel video e per le dichiarazioni di Salvini.


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