Pisa, presunti maltrattamenti su disabili: indagati quattro operatori sanitari

Le indagini sono scattate dopo la denuncia dei genitori di un paziente della struttura Stella Maris a Fauglia. Le telecamere hanno documentato mesi di violenze
Sono stati alcuni lividi presenti sul corpo del figlio a far insospettire una coppia di genitori, che ha sporto denuncia contro la struttura sanitaria per disabili "Stella Maris" a Fauglia, in provincia di Pisa. Quattro operatori che lavorano all'interno della rsa sono stati allontanati dal servizio su disposizione del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Pisa, Elsa Iadaresta, per presunti maltrattamenti sugli ospiti.

L'indagine è scattata proprio in seguito alla denuncia della coppia. Da qui la decisione di installare le microspie nella residenza sanitaria, convenzionata con il sistema sanitario nazionale, per trovare riscontri alle accuse formulate. A documentare i maltrattamenti sono poi state le registrazioni video, che per mesi hanno ripreso i ripetuti episodi di violenza nei confronti dei disabili.

Sul caso stanno indagano i carabinieri che confermano l'inchiesta e gli accertamenti eseguiti anche se la procura vuole mantenere il massimo riserbo sulla vicenda. Non è infatti escluso che l'inchiesta possa allargarsi e coinvolgere anche altri dipendenti della struttura sanitaria. L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Paola Rizzo, risale a prima dell'estate e ora è sostanzialmente terminata. Fonti giudiziarie riferiscono che la direzione aziendale era totalmente all'oscuro delle condotte illecite messe in atto dagli operatori sanitari indagati.

"Ci mettiamo a completa disposizione degli organi inquirenti e della magistratura, verso cui nutriamo la massima fiducia - hanno dichiarato  Giuliano Maffei, presidente della Fondazione Stella Maris e Roberto Cutajar, direttore generale Fonazione della Stella Maris
 - Questa mattina nel corso di una riunione abbiamo informato il personale dell'avvio  di una indagine interna per accertare eventuali responsabilità e adottare i provvedimenti necessari e conseguenti. Anche se siamo ancora in fase di accertamento dei fatti, altresì abbiamo voluto porgere in ogni caso le nostre scuse ai famigliari che hanno voluto incontrarci. Qualora venissero confermate le ipotesi di maltrattamento, saremo inflessibili".

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