Riapre una parte del carcere di Alba, da lunedì ospiterà 32 detenuti

Chiuso a gennaio 2016 dopo i casi di legionella, domani il sindaco dovrebbe revocare il divieto di erogazione dell’acqua.
Navette degli agenti della polizia penitenziaria ferme dall’altro ieri e una trentina di detenuti che dovrebbero arrivare ad Alba lunedì. La notizia era nell’aria da giorni, in attesa della firma del sindaco per la revoca dell’ordinanza di divieto di erogazione dell’acqua calda sanitaria che ancora oggi non c’è, ma che pare arriverà domani. Finalmente, anche se solo parzialmente, riapre il carcere «Giuseppe Montalto», chiuso da gennaio 2016 per un’epidemia di legionella, per poter intervenire su tubature e impianti e debellare il batterio che già si era presentato in più occasioni in passato. 

«BENE PER GLI AGENTI»  
I lavori avviati tre mesi fa dal Dipartimento di amministrazione penitenziaria ci sono stati, anche se in una parte limitata della grande struttura di località Toppino: il reparto dei collaboratori di giustizia, già reparto femminile e oggetto di un intervento di recupero importante non molti anni fa per realizzare 38 celle singole, i cui impianti ora sono indipendenti dal resto della struttura. «Restano ancora alcuni dettagli burocratici dell’iter, ma dovremmo essere pronti - conferma la direttrice del “Montalto”, Giuseppina Piscioneri -. Nei primi giorni della prossima settimana arriveranno 32 detenuti comuni di media sicurezza, che saliranno a una cinquantina nei prossimi mesi. Abbiamo chiesto di avere detenuti con una pena piuttosto lunga per rilanciare le attività e i progetti agricoli come il vigneto che, durante la chiusura, sono proseguiti e che puntiamo ad ampliare. Un’ottima notizia anche per i nostri agenti che, da martedì, non sono più costretti a viaggiare per Saluzzo, Asti e Alessandria in una condizione di stress che è stata molto pesante per tutti». Intorno alla metà di aprile, i controlli sull’acqua avevano dato esito positivo e si attendeva il confronto tra Comune e Ufficio igiene dell’Asl, che ha fatto le analisi, per firmare la revoca.  
È degli ultimi giorni, invece,, la promessa fatta dal ministro alla Giustizia, Andrea Orlando, in risposta al question time del deputato albese Mariano Rabino, di fornire il cronoprogramma dei lavori dell’intero istituto entro un mese. «Si tratta di importanti opere strutturali sull’impianto idrico e di adeguamento dei servizi dei reparti degli ambienti per cui non sono stati forniti elementi di aggiornamento sull’avanzamento dei procedimenti» aveva detto Orlando, garantendo «la massima attenzione per arrivare alla definitiva riattivazione della casa di reclusione di Alba». Secondo i tecnici del ministero, sarà più lungo il ripristino delle quattro sezioni comuni di tutto il carcere che poteva accogliere fino a 122 detenuti e per cui da Roma sono stati impegnati 2 milioni di euro nel programma triennale delle opere di ristrutturazione 2016-2018. 


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