Attacco Isis all’interno del Parlamento in Iran: “Dieci morti.” Kamikaze al mausoleo di Khomeini

Due commando in azione, ancora incerto il numero degli attentatori

Un attacco ai centri politici e simbolici della repubblica islamica, con modalità che ricordano quelle degli attentati in Europa dell’Isis e di Al-Qaeda. Teheran si è svegliata questa mattina sotto il fuoco di due commando, ancora non si sa di quanti uomini, che hanno dato l’assalto al Parlamento e al Mausoleo di Khomeini, in pieno centro. Secondo l’agenzia Tasmin ci sarebbero dieci morti e almeno 35 feriti. Incerto il numero delle vittime al Mausoleo, ma due kamikaze si sono fatti esplodere fra la gente, uno davanti alla tomba, l’altro nella vicina stazione del metrò. 


Assedio al Majlis  
Il primo gruppo, composto da quattro terroristi armati di kalashnikov secondo l’agenzia Irib, è riuscito a p7enetrare nell’edificio del Parlamento e ha aperto il fuoco. “Erano tre armati di kalashnikov e uno con una pistola a tamburo”, ha precisato il deputato Elyas Hazrati. Sarebbero stati tutti abbattuti e la situazione ora sarebbe “sotto controllo”. Ma altre fonti parlano di “ quattro ostaggi” in mano ad alcuni terroristi ancora in azione. Altri testimoni parlano di “spari sui passanti” in piazza Baharestan, davanti al Parlamento, segno che uno dei terroristi sarebbe uscito per continuare a seminare morte.  


Cintura esplosiva  
L’altro gruppo, composto da tre uomini secondo l’agenzia Fars, ha attaccato il mausoleo del fondatore della repubblica islamica, Khomeini. Due hanno sparato con armi automatiche sui visitatori, un altro ha fatto detonare la cintura esplosiva che indossava. Non c’è un bilancio ancora preciso delle vittimeLe minacce del Califfo  
L’Iran è stato minacciato più volte dall’Isis nella sua propaganda sul Web, e personalmente dal Califfo Abu Bakr al-Baghdadi. L’Iran sciita è considerato il nemico numero uno dell’ortodossia sunnita propugnata da gruppi estremisti come lo Stato islamico e Al-Qaeda. Viene dispregiativamente chiamato “savafide” dalla dinastia che nel XVI secolo impose lo sciismo come religione di Stato nell’impero persiano. 





La rivendicazione  
L’Isis ha rivendicato sulla sua agenzia ufficiale Aamaq, secondo la formula usata per attacchi organizzati: “fonti della sicurezza” dello Stato islamico “dicono che un distaccamento delle Stato islamico ha condotto un attacco”: la stessa formula usata per gli attentati di Londra. In precedenza un gruppo libico che si dice legato all’Isis ha rivendicato l’attacco a nome dell’organizzazione. Per l’ideologia salafita jihadista dell’Isis il culto delle tombe di imam e figure religioso è “politeista” e da combattere con tutti i mezzi. Mausolei e santuari sciiti e sufi sono stati sistematicamente distrutti in Siria, Iraq e Libia. 




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