Con l’Italia fuori dall’euro si risparmiano 8 miliardi – Lo studio segreto

La grande finanza si prepara all’Italia fuori dall’euro.
Il giornalista Nicola Porro ha potuto leggere uno studio segretissimo realizzato da Mediobanca per i propri migliori clienti in cui si tracciano costi e vantaggi dell’eventuale uscita dalla moneta unica dell’Italia.
La mancata crescita del Pil rende impossibile ripagare il debito, che dovremo rinegoziare: ancora non si sa come, ci sono diverse opzioni.
Una cosa però è certa: più tardi l’Italia sarà fuori dall’euro, più i costi aumenteranno.

Con l’Italia fuori dall’euro si risparmiano 8 miliardi

Nello scenario di Mediobanca che si concentra su cosa succede al nostro debito, spiega Porro, si fanno delle ipotesi stringenti:
“La prima prevede che non si cambi la valuta (cioè i rimborsi continuino a essere fatti in euro) per circa 900 miliardi del nostro debito pubblico, che è stato emesso recentemente e che è vincolato a degli accordi europei chiamati Cac. Insomma in circolazione è come se ci fossero due tipi di titoli di Stato italiano: quelli nuovi non si toccano, i vecchi si rimborserebbero in lire.
La seconda ipotesi, scontata, è che la Banca d’Italia si riprenda la sua sovranità.
E la terza ipotesi è che la lira si svaluti del 30 per cento, e proprio per questo motivo renda più conveniente il rimborso del debito”.
E il ritorno alla lira consentirebbe un risparmio di 8 miliardi nell’immediato:
“Il conto finale è che il passaggio dall’euro alla lira ci farebbe subito avere un risparmio di 8 miliardi. Ma attenzione, dicono a Mediobanca, più passa il tempo e più si devono emettere nuovi titoli del debito pubblico (soggetti ai Cac) che non si potranno convertire in lire, e dunque ogni mese si erode il vantaggio di convertire il debito da euro in lire. Se questa operazione l’avessimo fatta nel 2013 avremmo avuto un vantaggio finanziario di 285 miliardi, oggi solo otto, nel 2017 saremmo in perdita”.
E allora subito usciamo subito dall’euro, prima che sia troppo tardi.

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